Thursday 31 July 2014

Vitesse, Chigrinsky pronto a lasciare la proprietà. La dirigenza, però, nega tutto


Nuovo cambio di proprietà, a brevi termini, per il Vitesse? La societá finaziaria Londen, che appartiene all'attuale proprietario del Vitesse, il magnate russo Aleksandr Chigrinsky, starebbe trattando momentaneamente la vendita della societá con con due diversi personaggi, al momento ancora ignoti, che si sarebbero detti interessati all'acquisizione del club giallonero.
Il prezzo? Quasi 50 milioni di Euro. Questa la somma richiesta da Chigrinsky, entrato in società su consiglio (?) di Abrahmovic, dopo l'abbandono di Merab Jordania.
Di fronte alle richieste, giudicate eccessive, del proprietario del Vitesse, le parti interessate hanno fatto dietrofront, costringendo lo stesso Chigrinsky ad abbassare il prezzo fino a 30 milioni.
La notizia é confermata da diversi giornali olandesi, ma il direttore generale del Vitesse, Joost de Wit, nega tutto e parla della vicenda come "una favola" inventata ad arte.
Il legame con il Chelsea, però, non sembra destinato a venire meno. Dopo l'amichevole tra i due club (vinta per 3 a 1 dai londinesi di Mourinho), lo stesso Special One ha parlato del rapporto che lega le due società. "Il Vitesse è una buona squadra che gioca un calcio interessante", ha detto l'allenatore portoghese, dichiaratosi pronto a mandare altri giovani a giocare nella valle del Reno.



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I talenti del calcio olandese: Bilal Basacikoglu, il nuovo acquisto del Feyenoord


Bilal Basacikoglu è uno degli ultimi giovani, in ordine temporale, ad aver iniziato a farsi notare in Olanda. 
Le scelte tattiche di Marco van Basten, uno che alla fase difensiva ha sempre preferito il gioco d'attacco, hanno avvantaggiato questo esterno d'attacco diciottenne cresciuto nel settore giovanile dell'Ajax. 
L'avventura calcistica ad Amsterdam del giovane Bilal ha vita breve: i selezionatori della squadra biancorossa non credono troppo in quel ragazzino, che preferisce cambiare aria nel 2008. Per due stagioni gioca con le giovanili dell'Haarlem, ma sfortunatamente, dopo il dissesto economico della società, è costretto a cambiare nuovamente club, fino a ritrovarsi, appena sedicenne, all'Heerenveen.
Nel giro di poco meno di due anni la sua maturazione come calciatore è tale da poter essere aggregato alla prima squadra dei frisoni, società che da sempre punta forte sul proprio settore giovanile e gioca un calcio molto offensivo, ideale per lo stile di gioco di Basacikoglu.

Esterno veloce e tecnico, ha immediatamente guadagnato la stima e la fiducia di Van Basten, che dopo averlo fatto esordire lo scorso novembre, in uno scampolo della gara vinta contro l'RKC Waalwijk, non ha praticamente più smesso di impiegarlo nell'undici iniziale dell'Heerenveen.
Imprendibile quando lanciato in velocità, Basacikoglu ha dalla sua la possibilità di poter crescere in maniera esponenziale, essendo un classe 1995 ma molto maturo per la sua età.
I margini di miglioramento, anche fisici, sono tanti, ma la personalità del ragazzo non si discute, così come hanno notato anche i selezionatori delle nazionali giovanili dell'Olanda, che lo hanno convocato in occasione dell'Europeo Under 19 che si è disputato la scorsa estate in Lituania. La competizione ha salutato Basacikoglu come uno dei giocatori più interessanti e pur non avendo vinto il torneo con l'Olanda, Bilal ne è stato il miglior assistman.
L'ultimo passaggio, spesso vincente, è l'arma in più di questo giocatore, a suo agio in un tridente così come alcuni metri più dietro la punta, come esterno in un 4-2-3-1.

Le sue prestazioni hanno attirato tanti scout delle maggiori società, con il Manchester United in pole position per strapparlo all'Heerenveen. 
Con l'avvicendarsi di Lodeweges al posto di Van Basten sulla panchina dei frisoni, Basacikoglu ha preferito provare una nuova avventura, firmando un contratto con il Feyenoord, pronto ad affidargli la fascia opposta  rispetto a quella occupata da Boetius. Concentrandosi anche sulla fase difensiva, il diciannovenne Bilal potrà diventare un giocatore completo ed ancor più interessante.

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Feyenoord sconfitto in casa dal Besiktas. Clasie e Schaken protestano con la dirigenza


E' il Feyenoord che ti aspetti, quello che si presenta davanti al pubblico, come al solito encomiabile, del De Kuip. Senza troppe alternative, Rutten deve inventarsi Schaken terzino destro, lasciando Boulahrouz inizialmente in panchina. In avanti, oltre all'intoccabile Boetius, giocano Verhoek (dato per partente) e Te Vrede nel ruolo di centravanti, col duro compito di non far rimpiangere Graziano Pellè.
Il Besiktas di Bilic, che a ragione parte coi favori del pronostico, parte senza Demba Ba, arrivato poche settimane fa dal Chelsea. Al suo posto c'è Ozyakup, vecchia conoscenza del calcio olandese, essendo cresciuto nelle giovanili dell'AZ Alkmaar prima di emigrare in Inghilterra, alla corte di Wenger all'Arsenal.

I padroni di casa provano a fare la partita, sfruttando soprattutto gli esterni d'attacco. La squadra di Rotterdam sembra giocare sulla falsariga dello scorso anno, quando non c'era una vera e propria manovra ma si giocava più in funzione del proprio attaccante di riferimento. Te Vrede, con tutto il rispetto, non è Pellè e si vede, perchè nonostante le buone sortite offensive, il numero 19 non riesce ad impensierire l'estremo difensore avversario.
Spingendosi in avanti, il Feyenoord scopre troppo il proprio punto debole, vale a dire la difesa, guidata da un Mathijsen sempre più lento e, forse, inadeguato al ruolo di titolare. Lo stesso esperto difensore si lascia sfuggire, dopo un quarto d'ora, Pektemek, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo è libero di battere Mulder con un secco colpo di testa.
Duro reality check per i Rotterdammers, che rischiano la propria pelle come un animale ferito in balia di un leone. Il Besiktas è ordinato ma, al contempo, aggressivo e prende le redini del gioco, rischiando pochissimo nell'arco di tutto il primo tempo.

Nella ripresa, nonostante gli ingressi di Boulahrouz e Demba Ba, le cose non cambiano. Il Besiktas continua a scuotere i padroni di casa e passa nuovamente: Karim Frei fugge sulla destra, dopo un brutto errore in impostazione di Mathijsen, e scocca un tiro di destro che, complice una netta deviazione di Boulahrouz, lascia impietrito Mulder, che può solo guardare il pallone insaccarsi alla propria sinistra.
L'arbitro, l'italiano Banti, assegna 5 minuti di recupero ed è proprio in zona Cesarini che il Feyenoord agguanta il goal che può significare una timida speranza. Manu sfugge al proprio marcatore sulla destra, venendo abbattuto in area di rigore. Sul dischetto si presenta Te Vrede, che calcia in maniera precisa, fissando il risultato sul 2 a 1 finale.
La gara di ritorno, prevista per la settimana prossima, rappresenterà un impegno probante per il Feyenoord, in attesa di veri rinforzi dopo la campagna di smantellamento voluta dalla dirigenza per ripianare i debiti.
Durissime le parole, a fine gara, di Jordy Clasie e Ruben Schaken, nei confronti della dirigenza. Il capitano, reduce da una sola settimana di vacanze dopo il Mondiale, si è lamentato per il poco tempestivo intervento sul mercato: "Sapevamo tutti che in tanti sarebbero partiti. Perchè non cercare di rinforzare prima la squadra?". Per lui, ora, si aprono scenari di mercato inattesi fino a qualche settimana fa. "Ho voglia di giocare a livelli più alti, specie dopo aver partecipato alla spedizione in Brasile con la nazionale", ha dichiarato il centrocampista, che piace, e non poco, sia in Italia (Napoli, Milan e Fiorentina), che in Inghilterra ed in Germania.


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Wednesday 30 July 2014

Eric Gudde, d.g. del Feyenoord, non illude i tifosi: "Stiamo saldando i debiti, ma i sostituti dei partenti li abbiamo in casa"


Con la vendita di Graziano Pellè (Southampton), Daryl Janmaat (Newcastle United), Bruno Martins Indi (FC Porto) e Stefan de Vrij (Lazio), il Feyenoord ha incassato una somma pari a circa 33 milioni. Nonostante l'ingente gettito nelle casse della squadra di Rotterdam, però, il mercato rimarrà bloccato.
Solo quattro anni fa, infatti, il Feyenoord era quasi fallito: la squadra era piena di debiti ed i successi in campionato o in Europa erano veri e propri miraggi. Dopo la storica sconfitta nell’ottobre 2010, per 10-0 contro il PSV, un gruppi di tifosi, impreditori ed amici del Feyenoord decisero di collezionare soldi per salvare la squadra e con 30 milioni di euro comprarono il 49% delle azioni. Da quel momento, il Feyenoord cambió totalmente rotta e si affidó solo ai giocatori del vivaio, prese un allenatore che credeva nei giovani e piano piano tornó ai livelli soddisfacenti, raggiungendo persino l'agognata Champions League.

Quest'estate, grazie alle straordinarie prestazioni dei suoi giocatori nei mondiali in Brasile, le tante ed illustre cessioni sono quasi riuscite a sanare il buco nel bilancio, ma questo non cambia la strategia della squadra. Stando a quanto dichiarato dal direttore generale Eric Gudde (nella foto in alto), i rinforzi arriveranno solo dove quei buchi non possono essere coperti dai giovani dell'accademia dei Rotterdammers. "Il Feyenoord punta soprattutto ai giocatori senza contratto. Se ci fosse la possibiltá finaziaria di acquistare un giocatore, la direzione non cambierá politica e ci penserá a lungo e approfonditamente. Niente e nessuno ci fará tornare indietro", ha dichiarato Gudde, spegnendo i sogni riguardanti un ritorno di Guidetti o l'ingaggio di Bas Dost.

Si continua a lavorare, intanto, per Hector Villalba, giovane punta argentina che piace a Van Geel ma che non può, essendo alla prima esperienza europea, rappresentare un affidabile sostituto di Pellè. Voci senza fondamento, invece, sembrano essere quelle che avevano accostato il Feyenoord a Jelle Vossen, venticinquenne belga del Racing Genk, prossimo a firmare con il Middlesbrough.

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Tuesday 29 July 2014

Stefan de Vrij lascia il Feyenoord e firma con la Lazio


L'ultimo protagonista della diaspora in casa Feyenoord si chiama Stefan de Vrij. Il giovanissimo, oramai ex, capitano del Feyenoord ha firmato un contratto quadriennale con la Lazio, che di fatto strappa il difensore a Louis van Gaal, che lo avrebbe voluto al Manchester United.
Con un ingaggio di 1,5 milioni a stagione, quindi, i biancocelesti capitolini portano a casa uno dei migliori difensori del Mondiale brasiliano, regalando ai propri tifosi un calciatore di prospettiva ma che può già avere un buon impatto sul calcio italiano.
Nella serata di ieri, de Vrij è atterrato a Roma per le visite mediche e completare le formalità dei contratti. All'aeroporto è stato accolto molto calorosamente dai tifosi laziali, finendo con il concedere un timido "Forza Lazio".



Il Feyenoord, con la cessione di de Vrij, incassa circa 8 milioni e mezzo di Euro (la cifra esatta dipenderà dai bonus previsti nel contratto), soldi che saranno destinati al risanamento dei debiti della società.
Con la partenza del capitano, che segue quelle di Martins Indi e Janmaat, il nuovo allenatore dei rotterdammers, Fred Rutten, sarà chiamato a reinventarsi la linea difensiva che creata da Ronald Koeman. Con l'arrivo, per ora, del solo Boulahrouz e la probabile conferma di Kongolo, resta un rebus lo schieramento per l'imminente sfida di Champions League contro il Besiktas.

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Focus sul Besiktas, prossimo avversario del Feyenoord in Champions League

Come di consueto, con l'approssimarsi delle sfide europee, abbiamo contattato chi, al meglio, potesse presentarci l'avversario di turno delle squadre olandesi.
Sulla strada del Feyenoord, nei preliminari di Champions League, c'è questa volta il Besiktas, ostica compagine turca che ci viene presentata da Bruno Bottaro, di calcioturco.com
Il Besiktas non è soltanto una squadra di calcio. Fondato in Turchia nel 1903, come diversi club del luogo può vantare la presenza di molti sport. Eppure, è inevitabile che la storia del Besiktas Jimnastik Kulubu sia legata a doppio filo alla sezione calcistica del club, senza dubbio la più famosa: quella che affronterà il Feyenoord e cercherà di arrivare almeno ai preliminari di Champions. 13 titoli in Turchia, ancora zero a livello europeo. Eppure, il progetto BJK sta nascendo sottotraccia e regalerà molte soddisfazioni ai supporter bianconeri nei prossimi anni.

Il futuro è dalla parte delle "Aquile Nere": solidità finanziaria con controllo di entrate e uscite, un nuovo moderno stadio in una location meravigliosa sul Bosforo (già bloccato lo sponsor, da qui il nome Vodafone Arena) da 40mila posti che verrà terminato entro la stagione 2014/2015. Il presente, però, è a luci ed ombre. I bianconeri di Istanbul per questa stagione si accontentano dello Stadio Olimpico, dove si giocherà Besiktas-Feyenoord: detestato dai tifosi perchè scomodo da raggiungere, con gli spalti lontani dal terreno di gioco. Lo Stadio Olimpico di Istanbul, curiosamente costruito nonostante le Olimpiadi non si siano mai disputate nella città turca, è famoso per noi italiani a causa della débacle clamorosa del Milan, che in finale di Champions League si fece rimontare 3 gol di vantaggio dal Liverpool.

Lo stadio Olimpico non rappresenterà uno scoglio imbattibile per il Feyenoord. Tuttavia, andare in trasferta a Istanbul significa comunque affrontare il gruppo ultrà dei çArsi, vero cuore pulsante della tifoseria del Besiktas. Di stampo anarchico, i çArsi non sono soltanto un gruppo di fanatici che usano il calcio per imporre la propria linea politica; tutt'altro, si sono distinti per notevoli iniziative sociali. E all'Olimpico faranno sentire la loro voce, senza alcun dubbio.

Sul campo, l'allenatore Slaven Bilic schiera il Besiktas con un 4-2-3-1 raramente soggetto a variazioni. La formazione che affronterà il Feyenoord dovrebbe essere: Tolga Zengin; Serdar Kurtulus, Pedro Franco, Ersan Gulum (Sivok), Ramòn Motta; Veli Kavlak, Hutchinson; Oguzhan Ozyakup, Olcay Sahan, Kerim Frei (Cenk Tosun); Demba Ba.
Su tutti spicca la stella Demba Ba, recente acquisto delle "Aquile Nere" (nella foto in alto). L'attaccante arriva dal Chelsea e sarà il pericolo numero 1 per la difesa del Feyenoord: si tratta proprio del giocatore che ha portato Mourinho in semifinale di Champions la scorsa stagione, con un gol last-minute al PSG. Da tenere d'occhio anche il volenteroso Cenk Tosun, così come l'ottimo trequartista Olcay Sahan. Merita una menzione a parte il talento turco/olandese Oguzhan Ozyakup. Per quest'ultimo, cresciuto nell'accademia dell'AZ Alkmaar, il match contro il Feyenoord sarà quasi un ritorno a casa...

Tra pericoli e insidie, il Besiktas è un club che non va sottovalutato. Anche se il Feyenoord può sempre puntare sui tradizionali punti deboli della squadra turca: ad esempio la mancanza di solidità difensiva, su cui Bilic sta lavorando da diversi mesi. Per il resto, il match rappresenta un'incognita: il Besiktas manca da troppo tempo dall'Europa, l'impatto con la Champions potrebbe favorire leggermente un Feyenoord più abituato a questi scenari, reduce dall'eliminazione estiva contro il Kuban la scorsa stagione. Ora gli olandesi sono pronti al riscatto, mentre il Besiktas vuole stupire: gli ingredienti per un'ottima partita ci sono tutti. Sembrerebbe molto più che un terzo turno di play-off Champions...

Bruno Bottaro (twitter @br1bottaro / @CalcioTurcoITA)


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Sunday 27 July 2014

I talenti del calcio olandese: Anwar El Ghazi, il futuro Cristiano Ronaldo dell'Ajax


Nato a Barendrecht, in Zuid Holland, Anwar El Ghazi è il volto nuovo più interessante dell'Ajax. Dopo Ricardo Kishna, (già salito alla ribalta lo scorso anno quando, complici alcuni infortuni ha conquistato addirittura un posto da titolare nel 4-3-3 dei biancorossi) è lui l'ultimo gioiello che hanno messo in vetrina ad Amsterdam.

Questa classica ala destra, acquistata dallo Sparta Rotterdam nel 2013 durante un blitz di mercato di Marc Overmars, ha avuto modo di mettersi in luce durante il precampionato estivo, durante il quale ha segnato già 8 goal in circa 150 minuti giocati nelle amichevoli. Già con l'SV Putten, alla prima gara dell'anno, ha dimostrato di essere decisamente in palla, mettendo a segno una tripletta che, forse, ha convinto Frank de Boer ad inserirlo in prima squadra.
Partito Lesley de Sa, infatti, l'esterno offensivo classe 95 si allenerà con i grandi, andando, però, in campo inizialmente con lo Jong Ajax in Eerstedivisie, salvo poter fare qualche apparizione in prima squadra.

Al momento della sua presentazione in sede, Overmars lo ha paragonato a Nacer Chadli, giocatore che ha fatto la differenza in Olanda con la maglia del Twente, prima di trasferirsi in Inghilterra, al Tottenham. Con il collega, infatti, El Ghazi condivide il passaporto marocchino (ma entrambi hanno scelto di giocare, rispettivamente, con le selezioni nazionali di Belgio e Olanda, paesi in cui sono cresciuti), ma osservandolo giocare si può dire che ricordi, a tratti, il primissimo Cristiano Ronaldo, sia per la struttura fisica (è alto oltre 1 metro e 80 e molto magro) che per il numero di maglia scelto, vale a dire il 7. Nella stagione 2014/15, la sua prima tra i titolari dell'Ajax, si è dovuto accontentare del 21, perchè il 7 spetta a Viktor Fischer, ma in futuro chi sa...

Con l'Ajax ha firmato un contratto triennale con scadenza a luglio 2016. "Non poteva capitarmi di meglio. E' la cosa migliore per la mia carriera", ha dichiarato El Ghazi, che sotto la sapiente guida dello staff tecnico ajacide migliorerà decisamente là dove è ancora considerato carente. Bravissimo nel dribbling stretto, El Ghazi ha un grosso margine di miglioramento specie per quanto riguarda l'aspetto tattico: troppo spesso, infatti, esagera con le finte ed il possesso palla, ma si tratta di difetti dettati anche dalla giovane età.
Durante le fasi di gioco predilige l'uso del piede destro, educatissimo, ma non disdegna l'utilizzo del mancino, visto che può tranquillamente partire dalla sinistra per puntare l'avversario e cercare la conclusione. 
Giocatore che fa valere la sua presenza in area di rigore, mettendo spesso se stesso, oltre ai compagni, in condizione di andare in rete. Tra i suoi punti di forza anche la precisione sui calci da fermo.
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L'Ajax batte di misura il Benfica e si aggiudica l'Eusebio Cup


Se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi dell'Ajax possono dormire sonni tranquilli. Con il calciomercato ancora apertissimo (ma gli ajacied hanno già finalizzato ottimi colpi prospettici con l'acquisto di Zivkovic, Muric e Viergever, oltre all'arrivo di Milik in prestito), è tempo di far parlare il calcio giocato.

Allo stadio Da Luz di Lisbona è andata in scena ieri la settima edizione dell'Eusebio Cup, trofeo dedicato, da quest'anno, alla memoria della leggenda portoghese, vinta dall'Ajax di misura, grazie ad un goal di Ricardo Kishna.

Senza l'infortunato Serero ed i nazionali Cillessen, Veltman e Blind, Frank de Boer ha provato alcuni giocatori in vista dello Johan Cruijff Schaal, la supercoppa olandese. La settimana prossima, infatti, è prevista la sfida con il PEC Zwolle, che in finale di coppa d'Olanda ha umiliato l'Ajax, travolgendo i campioni d'Olanda con un incredibile 5 a 1.
In porta si è rivisto Vermeer, protagonista positivo ma sempre sul piede di partenza. La linea difensiva titolare è stata composta da Ligeon, van der Hoorn, Moisander e Boilesen, con il nuovo acquisto Viergever avanzato in mediana, insieme a Klaassen ed Andersen. In attacco Schone e Kishna hanno affiancato Milik, schierato come centravanti.
La sfida con il Benfica ha rappresentato un occasione di incontro anche per le due dirigenze, che avrebbero, presumibilmente, parlato di un trasferimento di Lasse Schone in terra lusitana. Il danese, tra i migliori giocatori della scorsa stagione, non ha nascosto un certo interesse per la cosa, ma si è ancora lontani da una trattativa ufficiale.

Dopo un frizzante antipasto, con le seconde squadre che si sono affrontate, dando vita ad un divertente 4 a 3 per i padroni di casa (per i giovani lancieri rete di Zivkovic e doppietta di El Ghazi), la gara tra Ajax e Benfica è stata piuttosto equilibrata. Decisivi, ai fini del risultato, Kishna e Vermeer: il primo per aver segnato, pochi minuti prima dell'intervallo, il goal che ha sbloccato il risultato; il secondo per aver parato un calcio di rigore, nel finale, a Franco Jara.

Di seguito gli highlights di Benfica - Ajax:



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Friday 25 July 2014

Ajax, ecco i numeri per la prossima stagione


Con l'inizio dell'Eredivisie oramai alle porte, l'Ajax ha ufficializzato oggi i numeri di maglia per il prossimo anno.
Ovviamente, in attesa di eventuali trasferimenti in entrata ed in uscita (alcuni calciatori, ad esempio Sigthòrsson, sono in partenza), il seguente elenco può essere soggetto ad alcuni cambiamenti.

Ecco l'elenco dei numeri di maglia ufficiali dell'Ajax per la stagione 2014-15:

1. Kenneth Vermeer
2. Ricardo van Rhijn
3. Joël Veltman
4. Niklas Moisander
5. Nicolai Boilesen
6. Mike van der Hoorn
7. Viktor Fischer
8. Lerin Duarte
9. Kolbeinn Sigthórsson
10. Davy Klaassen
11. Ricardo Kishna
12. Jairo Riedewald
15. Mitchell Dijks
16. Lucas Andersen
17. Daley Blind
18. Robert Muric
19. Tobias Sana
20. Lasse Schöne
21. Anwar El Ghazi
22. Jasper Cillessen
23. Kenny Tete
24. Stefano Denswil
25. Thulani Serero
26. Nick Viergever
27. Riechedly Bazoer
29. Ruben Ligeon
30. Richairo Zivkovic
31. Peter Leeuwenburgh
32. Arek Milik




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Groningen-Aberdeen 1-2: scozzesi corsari all'Euroborg. Grande delusione per i biancoverdi che salutano l'Europa.


Il Groningen esce sconfitto per 2-1 dalle mura amiche di un Euroborg tutto esaurito da 25.000 spettatori e saluta prematuramente l'Europa League. Dopo le delusioni dello scorso anno di Utrecht, Vitesse e Feyenoord, anche i biancoverdi non riescono a passare il turno e lasciano il posto all'Aberdeen, che affronterà nel prossimo turno gli spagnoli della Real Sociedad di Finnbogason.

Buona partenza per gli uomini di Van de Looi, che vanno vicini al vantaggio dopo pochi minuti con un colpo di testa di Hoesen, salvato sulla linea di posta da Hayes. A poco a poco i padroni di casa calano vistosamente, regalando la prima frazione di gioco all'Aberdeen, che sigla l'1-0 su un calcio di rigore fischiato per un fallo in area trasformato da Rooney al 26'. Gli ospiti trovano il raddoppio al 33' con McGinn che insacca in rete il pallonetto di Rooney respinto dalla traversa sull'uscita disperata di Padt. Il Groningen rimane stordito fino al 44', quando Kieftenbeld stacca di testa da centro area il gol dell'1-2, con la palla che entra in porta prima di essere smanacciata fuori da Langfield, con l'arbitro che convalida giustamente la rete. 

Nel secondo tempo il Groningen si getta all'attacco, cercando i due gol che significherebbero la qualificazione al turno successivo, ma le occasioni non vengono concretizzate. Clamorosa quella di de Leeuw, che viene servito alla perfezione da Van der Velden ma, solo davanti al portiere, si fa parare la conclusione dall'estremo difensore degli scozzesi. A quindici minuti dal termine i biancoverdi chiedono a gran voce un rigore per una vistosa spinta in area sullo stesso de Leeuw, ma l'arbitro lascia correre e  il risultato non si schioda da quello del primo tempo.

GRONINGEN-ABERDEEN 1-2 (primo tempo 1-2)
MARCATORI: Rooney (A, rig) al 26', McGinn (A) al 33', Kieftenbeld (G) al 44'.

GRONINGEN (4-3-3): Padt; Kappelhof, Botteghin, Burnet (dal 62' Van Nieff), Hateboer; Kieftenbeld (dal 46' Antonia), Van der Velden, Lindgren; Kostic, Chery, Hoesen (dal 46' de Leeuw). All. Van de Looi.
ABERDEEN (5-3-2): Langfield; Logan, Anderson, Reynolds, Considine, Hayes; Flood (dal 92' Low), Jack, Pawlett (dal 66' Robson); Rooney (dal 73' Goodwillie), McGinn. All. McInnes.
ARBITRO: Stefanski (Polonia)
NOTE: ammoniti Lindgren, Hayes. Recupero 0' pt, 3' st.


(Fonte foto: http://www.nu.nl)

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Friday 18 July 2014

Champions ed Europa League, ecco le avversarie di Feyenoord, Groningen e PSV in Europa


Il sorteggio odierno di Nyon ha fatto conoscere a Feyenoord, Groningen e PSV i nomi delle prossime avversarie nella competizione. Esito agrodolce, perchè se il PSV Eindhoven, in Europa League, dovrà sfidare la vincente della sfida tra Botev Plovdiv (Bulgaria) e St. Pölten (Austria), il Feyenoord ha pescato, per i turchi del Besiktas, squadra decisamente ostica, mentre per il Groningen, ammesso che riesca a passare il turno contro l'Aberdeen (0 a 0 all'andata in Scozia), assume un carattere probatorio la sfida contro la Real Sociedad di Alfred Finnbogason.
Le gare di andata del terzo turno preliminare di Champions League si giocheranno tra il 25 ed il 26 luglio, quelle di ritorno sono invece previste per il 5 e 6 agosto.
Per quanto riguarda l'Europa League, invece, la gara di andata si giocherà il 31 luglio, mentre il ritorno è fissato al 7 agosto. Solo allora entreranno in gioco anche il PEC Zwolle ed il Twente, ammesse ai turni successivi.

Parte con i favori del pronostico il PSV, che a fine luglio ospiterà probabilmente il Botev Plovdiv, vincente nella gara d'andata, in Bulgaria, per 2 a 1 contro il SKN St. Pölten (già affrontato e battuto in amichevole poche settimane fa).
Aperta e spettacolare, invece, si prospetta la doppia sfida tra Feyenoord e Besiktas. Fred Rutten, allenatore dei Rotterdammers, si è detto felice di affrontare una squadra interessante come quella turca. In attesa dei giusti rinforzi dopo le tante cessioni importanti, l'allenatore del Feyenoord si aspetta "una gara spettacolare".

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Aberdeen-Groningen 0-0: buon pareggio a reti bianche in Scozia per i biancoverdi. Il ritorno fra 7 giorni in Olanda.


Buon pareggio in terra scozzese per il Groningen, che non va oltre allo 0-0 in casa dell'Aberdeen. Erwin van de Looi consegna le chiavi della porta al nuovo estremo difensore Sergio Padt, mentre in attacco debutta in gare ufficiali Danny Hoesen, che lascia il posto ad Antonia dopo un'ora di gare deludente per l'ex Ajacide. 

Partita equilibrata nel primo tempo, con i tiri di Pawlett e McGinn parati bene da Padt, mentre poco prima della pausa Hoesen va vicino al gol del vantaggio ospite con un tiro che si spegne di poco a lato su cross di Hateboer. Il secondo tempo si svolge in modo molto simile al primo, con entrambe le squadre a badare di più alla fase difensiva rispetto a quella offensiva. L'occasione da gol più importante accade a pochi minuti dalla fine del match, con il subentrante Antonia che crossa al centro per il debuttante Dino Islamovic, il quale non riesce a spingere la palla alle spalle di Langfield.

I ragazzi di Van de Looi tornano in Olanda senza aver subito gol, ma fra 7 giorni all'Euroborg il Groningen dovrà osare di più per trovare la qualificazione al 3° turno preliminare di Europa League.

ABERDEEN-GRONINGEN 0-0 (primo tempo 0-0)

ABERDEEN (4-3-3): Langfield; Logan, Anderson, Reynolds, Hayes; Flood, Robson, Jack; Pawlett (dal 89' Low), Rooney (dal 76' Goodwillie), McGinn. All. McInnes.
GRONINGEN (4-3-3): Padt; Kappelhof, Botteghin, Burnet, Hateboer; Kieftenbeld, Van der Velden (dal 82' Islamovic), Lindgren; Kostic, Chery, Hoesen (dal 65' Antonia). All. Van de Looi.
ARBITRO: Miguel (Portogallo)
NOTE: ammoniti Hayes, Hateboer, Kieftenbeld, Lindgren, Van der Velden. Recupero 0' pt, 3' st.

(Fonte foto: http://www.voetbalprimeur.nl)

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Thursday 17 July 2014

I talenti del calcio olandese: Quincy Promes, l'attaccante del Twente che ha stregato Van Gaal


Quincy Promes è il prossimo giocatore destinato ad esplodere in Eredivisie. Classe 1992, il ragazzo cresciuto nel settore giovanile dell'Ajax è destinato ad prendersi sulle spalle il reparto offensivo del Twente dopo l'addio di Dusan Tadic, continuando la sua crescita esponenziale degli ultimi anni.
Scaricato a 16 anni dall'accademia dell'Ajax, perchè ritenuto ancora troppo poco maturo, impressiona nelle fila dell'Haarlem, società-satellite dell'Ajax, con la quale gioca finchè non viene dichiarata la bancarotta.
Rimasto senza contratto, viene ingaggiato dal Twente, con cui gioca, bene, con le selezioni giovanili, sotto la guida di Theo ten Caat e Cees Lok.
Nel giro di poco tempo diventa capitano dello Jong Twente, allenato da Patrick Kluivert, che gli insegna come muoversi nell'area di rigore, sfruttando le doti che madre natura gli ha donato. Promes, infatti, è alto 174 cm e pesa 65 kg, quindi si tratta di un attaccante molto rapido e non della classica punta di riferimento che sosta davanti alla porta avversaria.


Nel 2011 arriva il primo contratto da professionista con i Tukkers e pochi mesi dopo, con McClaren in panchina, inizia a circolare nell'orbita della prima squadra fino a debuttare in Eredivisie, nella sconfitta casalinga contro l'Heracles.

L'anno dopo viene mandato in prestito al Go Ahead Eagles per farsi le ossa e totalizzare più minuti da titolare: giocherà 32 partite con i giallorossi di Deventer, segnando 13 goal e conquistando il premio di miglior giocatore della stagione nella serie.
Il Twente si affretta a riportarlo a casa e diventa quasi subito titolare. Il suo valore di mercato aumenta a dismisura, man mano che tanti club europei iniziano a chiedere informazioni sul prezzo del suo cartellino.

Attaccante esterno che generalmente gioca sulla destra (ma se la cava bene anche sul lato opposto), Promes è un calciatore rapido e scattante, che apre gli spazi per i compagni e favorisce la sovrapposizione grazie a dei tagli che mandano in tilt le difese avversarie. Molto bravo senza palla, il suo movimento è risultato fondamentale anche per favorire i compagni di reparto del Twente.

Al suo primo anno da titolare ad Enschede ha raccolto 31 presenze, 11 goal e 8 assist, mettendo in luce anche una discreta capacità sotto porta che non è passata inosservata a Michel Jansen, fautore di un gioco offensivo che punta tutto sugli esterni d'attacco.

A dispetto della giovane età, però, Promes si rivela un ragazzo molto incline al sacrificio, ripiegando spesso per far rifiatare i compagni. Tecnicamente già molto bravo, ha margini di miglioramento ancora molto alti visto che si tratta, comunque, di un diamante grezzo, che deve affinare le sue doti e crescere sotto l'aspetto mentale: osservandolo a lungo, si nota la mancanza di esperienza, cosa che verrà solo con l'età, ma dovrebbe scegliere giocate più semplici e privilegiare il passaggio ai compagni rispetto alla giocata egoistica.
A soli 22 anni, però, è già molto interessante, tanto che Louis van Gaal lo aveva chiamato tra i pre-selezionati per il Mondiale in Brasile, prima di tagliarlo fuori dalla rosa dei 23 definitivi, con la conseguente convocazione con l'Under 21. Quasi a volersi rifare dopo la delusione, Promes ha segnato una tripletta nella gara contro i pari età della Scozia, battuti con un tennistico 6 a 1 alla fine dello scorso mese di maggio.

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Grazie Van Gaal, benvenuto Hiddink. Quali prospettive per la nazionale Oranje con il nuovo commissario tecnico? Vota la tua nazionale del futuro!


Louis van Gaal ha lasciato l'incarico di commissario tecnico della nazionale olandese, come già preannunciato da tempo, per andare ad allenare il Manchester United. Lo sostituirà, sulla panchina degli oranje, Guus Hiddink, anche lui, come Van Gaal, arrivato al secondo incarico come selezionatore della nazionale.
Van Gaal lascia con la consapevolezza, sua e di noi tifosi ed appassionati, di essere andato in Brasile a risollevare la testa, riuscendo in quella che, un mese fa, ci sarebbe sembrata un'impresa. Col senno di poi, forse, l'Olanda avrebbe potuto fare di più, specie nella semifinale contro l'Argentina, persa solo ai rigori.
D'altronde, quella arancione, è la squadra che non ha perso, nei 90 minuti regolamentari, nemmeno una partita nelle ultime due edizioni dei Mondiali.

Oltre ai tanti giovani di buone speranze, Robben (nato nel 1984), Sneijder (1984) , Nigel de Jong (1984), Van Persie (1983) e Kuyt (1980) sono stati, chi più e chi meno, elementi imprescindibili dell'avventura in Brasile, conclusasi con il terzo posto ai danni dello scriteriato Brasile. Solo il tempo (e le circostanze) sapranno dirci chi di loro farà parte delle prossime spedizioni dell'Olanda, chiamata a provare a replicare il successo del 1988 in Francia, all'Europeo del 2016, prima della campagna russa per i Mondiali del 2018.

Andiamo, perciò, a vedere ruolo per ruolo quali potrebbero essere i protagonisti dell'Olanda gestita da Guus Hiddink! Vota nel sondaggio i giocatori che più vorresti vedere come protagonisti con la maglia dell'Olanda.

Portieri - Il blocco di van Gaal non dovrebbe essere stravolto, visto che, probabilmente, a giocarsi il ruolo di titolare saranno ancora Cillessen (1989) e Krul (1988). A meno di straordinarie annate, Vorm (1983) dovrebbe lasciare il testimone a Zoet (1991), in attesa della crescita dell'interessante Hahn (1992), che potrebbe avere spazio difendendo la porta del Feyenoord.



Difensori - Nella scorsa competizione la linea difensiva aveva una media età molto bassa. Se consideriamo i tre centrali, Stefan de Vrij, Vlaar (1985) e Martins Indi, il più anziano è il capitano dell'Aston Villa, rivalutato in Brasile dopo aver tenuto a bada clienti scomodi (uno su tutti, Lionel Messi), può rappresentare una certezza e sarebbe un elemento di esperienza, ma c'è da tenere a mente il suo probabile declino dal punto di vista fisico nei prossimi anni. I due compagni di reparto, entrambi ventiduenni, rappresentano il presente ma anche il futuro della squadra, specie se le loro esperienze all'estero (Martins Indi è passato al porto e De Vrij, al momento in cui scrivo, è dato per partente dal Feyenoord) dovessero rivelarsi proficue.
Scalpitano, in seconda linea, i vari Veltman (1992, Ajax), Rekik (1994, Manchester City), Bruma (1991, PSV) ed Akè (1995, Chelsea).
Per quanto riguarda il ruolo degli esterni di difesa, presumendo un ritorno allo "storico" 4-3-3, a destra sarà lotta tra Janmaat (1989), Van der Wiel (1988, assente per infortunio) e Van Rhijn (1991), mentre a sinistra occhio all'ascesa di Patrick Van Aanholt (1990), messosi in luce con il Vitesse, ed al ritorno di Jetro Willems (1994). Van Gaal ha dato fiducia anche al giovanissimo Terence Kongolo (1994), che può giocare sia da terzino che da centrale, ma il titolare, sulla fascia sinistra, in Brasile, è stato Daley Blind (1990), che all'Ajax ha dato il meglio di se in mediana, ma al Mondiale non ha sostituito a dovere, quando chiamato a ricoprire quel ruolo, Nigel de Jong.


  

Centrocampisti - Nell'attesa di capire quale ruolo sceglierà definitivamente Blind, la posizione di holding midfielder, o centrocampista di contenimento, dovrebbe essere affidata ad uno tra Jordy Clasie (1991, al momento capitano del Feyenoord ma ben visto da Van Gaal, che lo ha portato con se in Brasile e lo vorrebbe all'Old Trafford, con la casacca dello United), Tonny Trindade de Vilhena (1995, anch'egli del Feyenoord) e Kevin Strootman (1990, di proprietà della Roma).  Il centrocampista giallorosso, grande assente in Brasile, sarà certamente tra i leader, se non il leader, dell'Olanda dei prossimi anni.
Qualche metro più avanti, ma non necessariamente, visto che hanno mostrato tutti una buona capacità di giocare, oltre che al di là, anche al di qua del cerchio di centrocampo, anche Leroy Fer (1990, Norwich), che in Brasile non ha fatto male quando gli è stato concesso spazio, e Georginio Wijnaldum (1990, PSV Eindhoven), rapido ed imprevedibile nelle proprie giocate e, per questo, schierabile anche nei tre dietro la punta.
Da testare la crescita di Adam Maher (1993, del PSV Eindhoven) ed il recupero di Marco van Ginkel (1992, Chelsea)-




Attaccanti - Tolte le prestazioni iniziali, Robin van Persie in questo Mondiale è apparso notevolmente fuori forma. Il suo doppione, almeno nelle idee di Van Gaal, Klaas Jan Huntelaar, a suo modo, ha contribuito nella vittoria contro il Messico, ma non ha saputo incidere nella gara contro l'Argentina, ma a sua discolpa va detto che gli sono stati concessi pochi minuti.
Entrambi saranno ultratrentenni nel 2016, quando si giocherà l'Europeo in Francia, quindi resta da capire su chi potrà puntare Hiddink per il ruolo di centravanti.
I nomi non sono esaltanti: Richairo Zivkovic (1996, dell'Ajax) promette benissimo ma è troppo giovane e non ha alcuna esperienza a questo livello; Luc Castaignos (1992, del Twente) non ha mai impressionato troppo neanche in patria, quindi difficilmente potrebbe rappresentare una seria alternativa ai più navigati attaccanti che compongono attualmente la rosa oranje.
Con Bas Dost (1989, Wolfsburg) che potrebbe rilanciarsi in caso di un suo ritorno in Olanda, magari al Feyenoord, le alternative più papabili sembrano essere Siem de Jong (1989), nuovo acquisto del Newcastle, e suo fratello Luuk (1990), tornato in Olanda per essere il nuovo centravanti del PSV Eindhoven.
Più interessanti sembrano essere i nomi per i ruoli di esterni d'attacco nel tridente: Memphis Depay (1994, del PSV Eindhoven) sarà chiamato ad assumere il ruolo di titolare insieme (o al posto di) Robben, ma solo se riuscirà a crescere, maturando con serenità.
Con lui, da considerare l'Ipotesi che porta a Davy Klaassen (1993 dell'Ajax), non proprio un'ala ma pericolosissimo, specie se si dovesse giocare con il 4-2-3-1.
Senza dimenticare Jeremain Lens (1987 che gioca con la Dinamo Kyev), lotteranno per un ruolo sulle fasce anche Jean-Paul Boetius (1994, Feyenoord), Quincy Promes (1992), Luciano Narsingh (1990, PSV Eindhoven) e Ricardo Kishna (1995, Ajax).


 



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Focus sull'Aberdeen, avversario del Groningen nei preliminari di Europa League


La storia
: i Dons nascono nel 1903 dalla fusione di tre club calcistici della città (Aberdeen Club, Victoria United e Orion amalgamated). Si tratta dell'unico club scozzese a non essere mai retrocesso e ad aver vinto due trofei europei nella stessa stagione, nel 1983.
Il periodo di maggiore gloria della squadra che veste di rosso, infatti, risale proprio agli anni 80, quando sotto la guida di un giovanissimo Alex Ferguson, il club vinse tre campionati nazionali, una Drybrough Cup, quattro Scottish Cup, la Coppa delle Coppe UEFA, la Supercoppa UEFA e una League Cup. Tutto nel giro di sette anni, durante i quali l'Aberdeen è diventato l'ultimo club scozzese non di Glasgow a diventare campione di Scozia.

La scorsa stagione: Il terzo posto della scorsa stagione in Scottish Premier League ha regalato all'Aberdeen l'accesso all'Europa League. Ottimo modo per festeggiare i cento anni consecutivi in prima divisione, resi ancora più magici dalla vittoria della Coppa di Lega (il primo trofeo dopo 19 anni), conquistata ai rigori contro l'Inverness.

Lo stadio: il Pittodrie Stadium ha oltre 21mila posti, tutti a sedere. Ha ospitato 14 partite della Nazionale dal 1900 ad oggi. Location suggestiva, in quanto sorge a meno di un km dalla costa che affaccia sul Mar del Nord. Forse, anche per questo, il campo dell'Aberdeen è noto per essere uno dei più freddi dell'intera Gran Bretagna.

La stella: Adam Rooney, ventiseienne irlandese di Dublino, è senza dubbio la stella della squadra. Con i suoi 5 goal segnati tra l'andata ed il ritorno della precedente sfida contro il FK Daugava di Riga si candida anche ad essere l'uomo da tenere d'occhio.
Arrivato la scorsa stagione dall'Oldham Athletic, ha segnato 7 goal in 13 presenze.

Probabile formazione: Mister McInnes schiererà probabilmente il suo undici con un 4-2-3-1 che vede lo stesso Rooney punta centrale, supportato da Hayes, McGinn e Barry Robson. Pronto a subentrare, David Goodwillie, arrivato a parametro zero dai Blackburn Rovers.
Formazione quasi speculare a quanto proposto dal Groningen, che dovrà cercare di fare risultato per potersi giocare la partita decisiva all'Euroborg, tra le mura amiche.

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