Monday 27 April 2015

Il PSV Eindhoven non è mai sazio di punti: i Boeren completano la rimonta al 91' e inguaiano l'Excelsior

  • Strano ma vero. L’11 titolare del PSV contro l’Excelsior è il più vecchio per i Boeren in Eredivisie da quando Phillip Cocu siede sulla panchina dei biancorossi, nel 2013, con un’età media di 24 anni e 67 giorni.
  • È il PSV la squadra di Eredivisie che ha segnato più gol nel proprio stadio in questa stagione (48 reti), seguito dal PEC Zwolle con 36 centri.
  • Il PSV da record. I Boeren hanno raggiunto il loro primato di vittorie nel massimo campionato olandese (27 successi), già stabilito ben altre 5 volte, l’ultima delle quali nella stagione 2004-05.
  • Memphis Depay ha segnato in questa stagione ben 6 gol direttamente da calci di punizione (su 29 tentativi), più di qualunque altro giocatore nei 5 campionati migliori d’Europa e nell’Eredivisie stessa.
  • Georginio Wijnaldum ha segnato 40 gol per il PSV in 107 presenze, mentre per il Feyenoord era andato segno 23 volte in 111 partite disputate con i Rotterdammers.

Il PSV Eindhoven non si ferma più. Sette giorni dopo i festeggiamenti per il 22° titolo nazionale e la mega festa-scudetto in Stadhuisplein con quasi 100.000 persone, i Boeren continuano l’inesorabile striscia di vittorie, espugnando al 91’ lo Stadion Woudenstein (3-2 il risultato finale) e inguaiando l’Excelsior, che ora, alla luce anche dei risultati delle dirette concorrenti, trema davvero al rischio di precipitare ai play-out della Nacompetitite.

Il primo sussulto della partita di Rotterdam arriva dopo 20 minuti di gioco e porta la firma di Narsingh, che prova la conclusione e colpisce in pieno la traversa, con il pallone che ricade in campo sulla linea: bravo l’arbitro Nijhuis a lasciare proseguire il gioco. Piano piano l’Excelsior cresce e ci vuole un ottimo Pasveer (alla prima presenza stagionale in Eredivisie), che sostituisce Zoet, a negare la gioia del gol ad Auassar, il cui tiro si stava dirigendo nell’angolino basso. La ripresa si apre con il vantaggio dei padroni di casa al 51’: sugli sviluppi di un corner de Jong contende il pallone a Fischer e lo manda inavvertitamente nella sua porta, dopo una precedente deviazione del francese Isimat-Mirin. 

Il PSV vuole a tutti i costi portare a casa la vittoria e preme sull’acceleratore: per ben due volte sono i legni a salvare la squadra di Dijkhuizen, prima con la traversa (nei pressi dell’incrocio dei pali) colpita di testa da de Jong e poi con il palo che dice di no ad un tiro di prima di Willems sporcato dalla schiena di un difensore di casa. Al 68’ il PSV pareggia i conti con un destro al volo di Wijnaldum su assist di de Jong, ma quattro minuti più tardi il gomito di Isimat-Mirin ferma un tiro di un attaccante dell’Excelsior appena dentro l’area di rigore dei Boeren: il francese si prende il secondo cartellino giallo e lascia il PSV in dieci, mentre dal dischetto Stans non sbaglia e riporta avanti la squadra di Cocu. Al 75’ Depay pennella la rete del 2-2 con una punizione dal limite dell’area che supera l’incolpevole Coutinho e al 91’ la rimonta del PSV viene completata dal subentrato Locadia, che spedisce in rete da pochi centimetri un traversone di Depay, rimanendo anche impigliato nella rete della porta. 




(Fonte foto: www.nu.nl)

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Feyenoord, ecco la stangata dell'UEFA. La prossima gara europea sarà giocata a porte chiuse



Si abbatte pesante la scure della giustizia della UEFA, che punisce il Feyenoord al termine dell’indagine concentrata sui fatti di cui si sono resi protagonisti i tifosi olandesi in occasione del doppio incontro nei sedicesimi di Europa League contro la Roma.
Oltre ai 100.000 euro di multa per l'esplosione di petardi e lancio di oggetti nel corso della gara di ritorno, il club di Rotterdam sarà costretto a giocare la prossima partita in campo europeo a porte chiuse, con la minaccia di raddoppiare la pena qualora, nel corso del prossimo anno, i suoi tifosi dovessero essere recidivi nel commettere atti, vedi il lancio della banana gonfiabile diretta verso Gervinho, giudicati razzisti.

Non è la prima volta che il Feyenoord viene sanzionato dalla UEFA. Accadde già nella stagione 2006/07, quando il club fu escluso dalla Coppa UEFA dopo che i tifosi olandesi si erano resi protagonisti di una serie di gravi misfatti, prima nel centro della città di Nancy e poi all'interno dello stadio Marcel Piquot.


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Italiane, occhio all'Eredivisie. I nove calciatori consigliati alle squadre di Serie A


Con i campionati nazionali entrati nelle fasi finali e senza le distrazioni dettate da un eventuale Mondiale o Europeo, i tifosi possono cominciare a sognare le trattative che infiammeranno l'estate calcistica.
Il campionato olandese, come di consueto, offre tante buone occasioni che potranno rivelarsi affari per chi, disposto a spendere relativamente poco, vuole acquistare giocatori giovani ma già esperti.

Il primo nome della lista, in cui non rientrano volutamente i vari Depay, Wijnaldum, Klaassen etc, è quello di un giovanissimo big, vale a dire Jetro Willems (contratto in scadenza nel 2017), terzino sinistro del PSV Eindhoven, che a soli 21 anni ha già raccolto quasi 150 presenze in prima squadra tra campionato, coppa e competizioni europee. Il valore di mercato è di 6 milioni, ma è destinato a salire a dismisura nei prossimi mesi. Juventus e, in ottica rifondazione, Milan, potrebbero essere le piazze destinate ad accoglierlo nel nostro paese.


Tra i sicuri partenti c'è sicuramente Tjaronn Chery, ventiseienne centrocampista offensivo del Groningen, su cui sembra esserci forte il Galatasaray. Qualora la trattativa con i turchi dovesse subire dei rallentamenti, potrebbe interessare alla Sampdoria, il cui centrocampo sembra essere destinato ad una mini-rivoluzione a partire dalla prossima stagione. Con 4 milioni si può prendere un calciatore che quest'anno ha raccolto 14 goal ed 11 assist tra Eredivisie e Coppa d'Olanda.
I blucerchiati possono pensare anche al serbo Nemanja Gudelj, 23 anni e di proprietà dell'AZ Alkmaar. Con un contratto in scadenza nel 2017, dovrebbero bastare un assegno di 6 milioni per portarsi a casa il faro dell'AZ, che rappresenterebbe un ottimo colpo anche per il Palermo.

Resta sempre caldo il nome di Ricardo Kishna, ventenne ala destra dell'Ajax, dotato di grandi mezzi tecnici ma ancora un pò immaturo. Ha un contratto in scadenza nel 2016 e, soprattutto, rientra nella scuderia di Mino Raiola, da sempre abile a trattare con le squadre italiane. L'Ajax, che in quel ruolo è ben coperta, può privarsene per un prezzo relativamente basso e Milan, Inter e Lazio restano alla finestra.
Nello stesso ruolo gioca anche Jesus Manuel Corona, ala destra di 22 anni che in due stagioni al Twente ha iniziato a tracciare un futuro brillante. Va in scadenza nel 2018, ma la crisi societaria dei Tukkers potrebbe spingerli ad accettare, se dovessero arrivare, anche offerte inferiori rispetto alle richieste iniziali di 7 milioni di Euro. L'Udinese, che saluterà Di Natale a fine anno, potrebbe provare una scommessa che sarebbe tipica del club guidato da Gino Pozzo.
Di proprietà del Twente anche Hakim Ziyech, centrocampista di 22 anni dotato di grande visione, intelligenza tattica ed il vizietto degli assist. La concorrenza è fortissima, ma potrebbe pensare a lui il Napoli, sempre attento ai colpi in prospettiva e bisognoso di rinnovare il centrocampo.


L'ultima raffica di nomi parte con quello di Tonny Trindade de Vilhena, giovanissimo centrocampista del Feyenoord, in scadenza nel 2016, che dopo aver vissuto l'ultima stagione ai margini della squadra titolare, ora vuole cambiare aria. Lo vuole il Southampton di Koeman, suo ex allenatore, ma Napoli, Milan e Roma restano vigili su di lui.
Interessante anche Eric Botteghin, difensore di 27 anni, di proprietà del Groningen, di nazionalità brasiliana ma con passaporto italiano. Tra i migliori difensori del campionato olandese, può interessare a Verona, Genoa, Udinese o addirittura ad una neo-promossa disposta a spendere circa 2 milioni di Euro.
Si chiude con Marko Vejinovic, centrocampista di venticinque anni del Vitesse, che potrebbe interessare all'Empoli per sostituire Valdifiori, diventato uno degli uomini mercato del nostro campionato.


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Sigthòrsson salva l'Ajax in extremis dall'ennesima sconfitta contro il PEC Zwolle.


Nella graziosa cornice dell'IJsseldelta Stadion di Zwolle, i padroni di casa del PEC e l'Ajax si affrontano in una sfida quasi del tutto priva di mordente, visto che agli ospiti basta un punto per ottenere la sicurezza del secondo posto ed i padroni di casa hanno la testa alla gara della settimana prossima al De Kuip, quando contenderanno al Groningen la Coppa d'Olanda.
Un anno e due mesi dopo, Viktor Fischer torna in campo da titolare. L'attaccante danese viene scelto come centravanti nel trio completato da El Ghazi ed Andersen. Nell'Ajax parte dal primo minuto, per la seconda volta in carriera, anche Kenny Tete, diciannovenne terzino destro che festeggia il proprio rinnovo con il club di Amsterdam. Gli fa spazio Ricardo van Rhijn, tra i più utilizzati nell'arco dell'intera stagione.
Ron Jans, dal canto suo, lascia a riposo, almeno inizialmente, alcuni elementi chiave della sua squadra. Nonostante ciò, la prima frazione di gioco è quasi un monologo dello Zwolle che, vale la pena ricordarlo, non perde una gara con l'Ajax dal settembre 2013. 



  • L'ultima vittoria dell'Ajax sul campo dello Zwolle risale al novembre 2012. In quel caso finì 4 a 2 per gli ospiti.
  • Macchina da goal casalinga. Solo il PSV ha segnato più volte del PEC Zwolle (36) tra le mura amiche.
  • L'Ajax deve ritrovare il proprio peso in attacco. Dall'inizio del 2015, infatti, i biancorossi hanno tirato in porta solo 169 volte. Una media simile a quelle di Dordrecht, Excelsior e Go Ahead Eagles.

E' del ceko Necid il primo squillo della partita. L'ex CSKA Mosca si avvita e, di testa, cerca l'angolo più lontano, facendo sussultare i tifosi della squadra di casa.
Pochi minuti dopo, Cillessen si esalta sul destro di prima intenzione di Sheraldo Becker, attaccante classe 95 arrivato allo Zwolle in prestito proprio dall'Ajax.

Gli ospiti soffrono e se non capitolano in seguito alla combinazione tra Necid e Saymak al limite dell'area, è solo perchè il centrocampista apre troppo il piatto sinistro e spara incredibilmente fuori.
L'Ajas non è pervenuto. Molle, distratto e svogliato, l'undici di Frank de Boer si vede solo alla mezz'ora, quando Bazoer imbecca El Ghazi in profondità, ma il talento ajacide calcia, con poca convinzione, su Hahn. 

La ripresa si apre con il gioiello di Drost, che con un sinistro al volo, da posizione molto defilata, trova l'unico spazio della porta non coperto da Cillessen e regala il meritato vantaggio ai blauwvingers. Nuovamente decisivo il talento della squadra di Ron Jans, che quest'anno ha raccolto 8 goal e 7 assist risultando, nel complesso, il giocatore più decisivo del PEC Zwolle.
Sotto di un goal, i ragazzi di Frank de Boer provano timidamente a reagire, spinti dalla fiammella di orgoglio che brucia ancora in una stagione che non ha più niente da dire. Quando mancano pochi giri d'orologio al fischio finale di Braamhaar, Sigthòrsson risolve una mischia al centro dell'area siglando il suo settimo goal stagionale. La rete dell'islandese, però, è condita dalle polemiche dei Jans e dei tifosi dello Zwolle, visto che è scaturita da un angolo assegnato ingiustamente all'Ajax.


Polemiche a parte, la partita si chiude con un risultato forse ingiusto, ma che va bene ad entrambi: l'Ajax si assicura la partecipazione ai preliminari di Champions League, mentre lo Zwolle (che ha anche la chance di accedere alle competizioni europee tramite la vittoria della KNVB Beker) rafforza la propria posizione in chiave playoff. 






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Friday 24 April 2015

Finisce un'era: dopo 34 anni la Philips non apparirà più sulle maglie del PSV. E Umbro è il nuovo sponsor tenico

Dries Mertens con la maglia del PSV Eindhoven nella stagione 2012-13.

La fine di un'era. La Philips, azienda multinazionale del settore elettronico e parte integrante della squadra, non sarà più il main sponsor del PSV Eindhoven e, perciò, non apparirà più in bella vista sulle maglie dei Boeren, dopo ben 34 anni. La più lunga sponsorizzazione del mondo del calcio professionistico durava dal lontano 1982 e terminerà il 31 giugno 2015, quando un'altra azienda subentrerà al gigante delle lampadine, che rimarrà come sponsor, ma non come quello principale.

La manovra operata avrà una finalità quasi esclusivamente finanziaria, dal momento che la Philips versa annualmente nelle casse del club di Eindhoven circa 6 milioni di euro, cifra che si abbasserà a 3-4 milioni di euro dalla stagione 2015-16, consentendo a qualcun altro di diventare il main sponsor e aumentando, così, le entrate per la società biancorossa. Essendo parte integrante della squadra (basti pensare al significato dell'acronimo PSV, Philips Sport Vereniging, associazione sportiva Philips, o al nome dello stadio, Philips Stadion), fa impressione anche solo pensare che dalla prossima stagione la classica scritta "Philips" non campeggierà più sulle maglie dei neo-campioni d'Olanda. Ma, pur di avere maggiori disponibilità finanziarie, anche la tradizione e la storia ultra secolare sono costrette a farsi da parte.

Ma a Eindhoven non sarà l'unico cambiamento: dopo 20 anni con la Nike, dalla prossima stagione lo sponsor tecnico della squadra sarà invece Umbro, che ha firmato un contratto quinquennale, che si concluderà nel 2020. Come dichiarato a metà febbraio dal direttore marketing del PSV, Peter Rovers, la qualità della produzione del materiale avrebbe notevolmente influito sulla scelta di cambiare il fornitore delle divise ufficiali e passare alla ex controllata proprio della Nike, ma in ogni caso tutto ciò è stato dettato, di fatto, dall'obbiettivo di aumentare il fatturato derivante dalle varie sponsorizzazioni. Secondo i dati del portale Calcio e finanza, il club olandese è intenzionato a sfruttare al meglio il nuovo sodalizio che dovrebbe portare la cifra dei ricavi commerciali a circa 25 milioni di euro a stagione, contro i 22,5 milioni di euro della stagione 2013-14, dei quali 18,2 milioni di euro provenienti dalle casse di Nike, Philips e Freo (nel 2009 erano 15 milioni di euro, mentre solo dalla stagione 2011-12 si è toccato quota 20 milioni di euro). Come se non bastasse, il PSV sta cercando un sostituto proprio di Freo, un importante gruppo bancario olandese e attuale secondo sponsor dei Boeren, il cui nome è posto dal 2011 sul retro delle maglie dei Boeren e che versa annualmente circa 1,4 milioni di euro.

La Philips Light Tower, la prima fabbrica di lampadine, poi quartier generale e oggi museo, situata in Emmasingel 31, nel centro di Eindhoven.
(Fonte foto: www.nu.nl)

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Monday 20 April 2015

SPECIALE CALCIO OLANDESE BLOG - L'origine della rivalità tra Feyenoord ed Ajax


A metà degli anni ’50, con l’avvento del semiprofessionismo, i vari campionati subirono una vera e propria rivoluzione. Venne istituita una lega unificata chiamata Eredivisie. Al di sotto della “Divisione d’Onore” furono originariamente costituiti due livelli di calcio semiprofessionistico: la Eerste divisie (letteralmente Prima Divisione) e la Tweede divisie (letteralmente Seconda Divisione). 

Fino a quel momento l’Ajax Amsterdam aveva conquistato per 8 volte il titolo di Campione d’Olanda mentre il Feyenoord era riuscito a trionfare in sole 5 occasioni. Tra le due squadre non c’era ancora quella rivalità che oggi rende questa sfida, denominata “Klassieker”, una delle partite più intense e più combattute a livello europeo. 
Dove affondano le radici di questa accesissima rivalità che ha portato spesso ad incidenti tra tifosi e costretto i borgomastri delle due città a chiudere le curve avversarie per evitare incidenti, in alcuni casi anche mortali? La principale causa scatenante il dualismo tra Amsterdam e Rotterdam, almeno dal punto di vista calcistico, è stata la nazionale olandese. 

Stranamente, la squadra che avrebbe dovuto unire i giocatori ed i tifosi delle due squadre, si rivelò essere “l’origine del male”, la causa scatenante di una rivalità infinita. 
È vero, si tratta di due città profondamente diverse sebbene si trovino a qualche decina di chilometri l’una dall’altra. Rotterdam era sempre stata la città economicamente più forte, grazie al proprio porto che in poco tempo era diventato il principale scalo d’Europa. Amsterdam, dal canto suo, era sempre stata una città di divertimenti, il luogo della trasgressione e la città simbolo per eccellenza di quel liberismo ancora lontano dal contagiare l’intera Europa. 

Eravamo nella primavera del 1962. L’Ajax aveva vinto la prima edizione della Eredivisie, nel 1957, e si era ripetuta nel 1960, sopravanzando proprio il Feyenoord di soli 3 punti, anche se, nell’ultimo turno di campionato, i Rotterdammers avevano sconfitto i lancieri per 3–0. Nella stagione seguente erano stati i biancorossi di Rotterdam a trionfare. Al De Kuip era finita 9–5 per il Feyenoord, con una quaterna di Schouten. Anche nel match di ritorno trionfò il sodalizio di Rotterdam Sud, veleggiando così verso il titolo di campione d’Olanda. 

Proprio il 1962 fu un anno nero per la nazionale. Lo zoccolo duro della squadra olandese era composto da sette giocatori del Feyenoord Rotterdam (Eddy Pieters Graafland, Hans Kraij, Cor Veldhoen, Reinier Kreijermaat, Rinus Bennaars, Cor van der Gijp e Coen Moulijn) e da cinque dell’Ajax Amsterdam (Tonny Pronk, Bennie Muller, Co Prins, Henk Groot e Sjaak Swart). Quattro mesi dopo la pesante sconfitta interna con il Belgio (0–4), le due fazioni iniziarono una lotta interna alla nazionale che culminò con il rifiuto dei giocatori del Feyenoord di rispondere alle convocazioni della nazionale. 

Tutto nacque dai tragici eventi che caratterizzarono la tradizionale sfida amichevole tra la nazionale olandese e la “London Combination”, vale a dire la selezione dei migliori calciatori delle squadre londinesi quali il Tottenham Hotspurs, l’Arsenal, il Chelsea, il West Ham ed il Queens Park Rangers. In questa gara, disputata all’Olympisch Stadion di Amsterdam, gli inglesi si presentarono con una formazione giovanile che, ad ogni buon conto, era molto più forte dell’Olanda. Sul punteggio di 0–2 i tifosi olandesi iniziarono ad inneggiare ad Abe Lenstra, il grande attaccante frisone che ormai si era ritirano dalla scena calcistica. Fin qui nulla di male, ma poi dai cori pro Lenstra si passò alle offese nei confronti dei giocatori del Feyenoord. In particolare fu preso di mira il suo calciatore più rappresentativo, Coen Moulijn, che, in uno stadio semi deserto, riuscì a comprendere così bene gli insulti da infastidirlo a tal punto che iniziò a sbagliare anche le cose più semplici. 

Terminata la gara ci pensò Co Prins, centrocampista dell’Ajax, ad alimentare le polemiche. “Oggi abbiamo giocato in dieci”. Fu questa frase ad incendiare ulteriormente la già surriscaldata atmosfera. I giocatori del Feyenoord si riunirono e decisero, all’unanimità, di non giocare più con la nazionale e di dedicarsi solo al proprio club. Forse alla base di questa decisione c’era anche la difficoltà che il Feyenoord stava attraversando in campionato. Infatti, dopo il pareggio contro Il Volendam, era arrivata la sconfitta con l’Ajax e poi, un altro mezzo passo falso contro il Willem II Tilburg. Il presidente del club, Cor Kieboom, provò a far cambiare idea ai suoi, ma fu tutto inutile. Pertanto, dopo aver rifiutato di giocare contro il Belgio, l’amichevole del 1 aprile 1962, la KNVB intervenne sospendendo per un anno dalla nazionale i calciatori del Feyenoord, che fecero ritorno solo nel marzo del 1963, per affrontare ancora una volta il Belgio al Feyenoord Stadion. C

omplessivamente la nazionale olandese disputò 7 incontri senza i calciatori del Feyenoord, vincendone 3 e perdendone 4. Il 3 marzo 1963 la frattura si ricompose, ma ormai le micce erano state accese e, a distanza di oltre 50 anni, sono ben lungi dall’essersi spente.

Saturday 18 April 2015

Il PSV cala il poker e si laurea campione d'Olanda!



L’ultimo titolo del PSV? Era il pomeriggio del 20 aprile 2008, quando i Boeren batterono di misura il Vitesse in trasferta e conquistarono all’ultima giornata il 21^ Schaal, rendendo inutile il contemporaneo successo dell’Ajax per 5-1 sull’Heracles Almelo.
VITESSE 0-1 PSV
MARCATORI: 46’ Lazovic.
VITESSE: Velthuizen, Sansoni, Sprockel, Swerts, Verhaegh, van der Schaaf, Claudemir (dal 72’ Pryor), Takak, Junker, Kolk, Lorca. All. de Mos.
PSV: Gomes, Alcides, Marcellis, Zonneveld (dal 76’ Rajkovic), Salcido, Simons, Mendez, Afellay, Farfan, Dzsudzsak, Koevermans (dal 46’ Lazovic). All. Vergoossen.
ARBITRO: Braamhaar.
NOTE: espulso Sansoni al 77’.

Sono passati 2.554 giorni dall’ultimo scudetto vinto dal PSV Eindhoven: quasi 7 anni hanno dovuto aspettare i tifosi dei Boeren per poter urlare di nuovo al cielo landskampioen. Dopo la vittoria limpida per 3-1 sul PEC Zwolle della settimana scorsa, il PSV brinda il 22° titolo nazionale battendo per 4-1 l'Heerenveencome ampiamente previsto alla vigilia, senza aspettare il risultato della partita dell'Ajax, che risulta ininfluente ai fini del primo posto in Eredivisie. Ventiseiesima vittoria in 31 partite per i Boeren, che rifilano un tris ai Superfriezen firmato da de Jong e Depay, i giocatori-simbolo del trionfo del PSV, che hanno messo a segno in due la bellezza di 39 gol tra gli stadi d'Olanda e che saranno merce pregiata nella prossima finestra di mercato, almeno per quanto riguarda il secondo, già diviso tra le big l'Oltremanica.


LA PARTITA - Dopo un’entrata trionfante con tanto di countdown, musica d’occasione e fuochi pirotecnici e tutto il pubblico di casa minuto di bandierine biancorosse, inizia finalmente la partita. Piede sull’acceleratore per la squadra di Cocu, che passa in vantaggio dopo appena 3’: Bruma rilancia dalla difesa sui piedi di Narsingh, che scatta a gran velocità sulla fascia destra, si presenta al limite dell’area e crossa per la testa di Luuk de Jong, che insacca alle spalle di Nordfeldt il suo 18° gol stagionale. Dopo un cartellino giallo a Marzo per un brutto fallo su Willems, il PSV raddoppia al 23’, con un calcio di punizione da fuori area fischiato per un fallo di mano di un difensore ospite e indirizzato con una meravigliosa parabola direttamente nell’angolino alto alla sinistra dell’estremo difensore dei Frisoni da Memphis Depay, che arriva così a quota 20 gol in Eredivisie. 
  • Luuk de Jong ha aperto le marcature in una partita d’Eredivisie per 8 volte in questa stagione, più di qualunque altro giocatore.
  • Memphis Depay è il primo giocatore olandese dalla stagione 2011-12 a segnare almeno 20 gol in una sola stagione: allora furono il duo Dost-de Jong a riuscirci.
  • Jetro Willems ha fornito 7 assist vincenti a de Jong, che ha siglato questi gol tutti di testa. Chiamala intesa.

Quattro minuti più tardi l’Heerenveen riapre parzialmente la gara, con Joey Van den Berg che raccoglie un cross rasoterra di Marzo e batte Zoet per il gol dell’1-2. Tamata prende il posto in campo di Brenet e al 41’ i Boeren prendono il largo: l’eterno Willems mette in area un delizioso cross dalla sinistra e Luuk de Jong di testa non sbaglia, schiacciando in rete il 3-1.

Nella ripresa il PSV si limita a controllare il risultato già acquisito, mentre l’Heerenveen non disprezza di attaccare, ma Zoet cala la saracinesca e blinda quanto accaduto nella prima frazione di gioco. Nelle fila dei Superfriezen Veerman e Bikel subentrano a Uth e Otigba, mentre nel finale Luciano Narsingh chiude la partita con il 4-1 su assist di de Jong e alle 21:35, al triplice fischio dell’arbitro Gozubuyuk, si scatena la meritata festa. E il cielo di Eindhoven si tinge anche un po' di biancorosso..

PSV Eindhoven 4-1 Heerenveen

MARCATORI: 3' e 41' de Jong, 23' Depay, 27' Van den Berg, 88' Narsingh.

PSV Eindhoven (4-3-3): Zoet; Brenet (dal 36' Tamata), Bruma, Rekik, Willems; Wijnaldum, Guardado, Maher (dal 79' Hendrix); Narsingh, De Jong, Depay. All. Cocu.
Heerenveen (4-3-3): Nordfeldt; Marzo, Otigba (dal 65' Bikel), St Juste, van Anholt; Thern (dal 86' Namli), de Roon, Van den Berg; Slagveer, Uth (dal 56' Veerman), Larsson. All. Lodeweges.

ARBITRO: Gozubuyuk.


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