Monday 3 March 2014

L'Ajax di Frank de Boer vince il Klassieker in casa del Feyenoord ed sempre più lanciato verso il quarto titolo di Campione d'Olanda consecutivo


La gara tra Feyenoord ed Ajax è, da sempre, la più sentita dagli appassionati di calcio olandese. Quest'anno, più del solito, il risultato del Klassieker potrebbe incidere sull'andamento dell'Eredivisie, visto che la vittoria per 2 a 1 dell'Ajax al De Kuip di Rotterdam proietta i ragazzi di Frank de Boer dritti verso il trentatreesimo titolo della loro storia, protetti da un confortante +8 sulla coppia di inseguitrici, composta da Twente e Vitesse.



Quella andata in scena domenica pomeriggio è stata una partita a due facce, che ha messo, però, bene in luce alcuni fattori. Il primo di questi è che l'Ajax, nella competizione domestica, è una squadra che al momento non ha veri e rivali, potendo contare su di un organico che non sarà completo, ma in cui ognuno è riuscito, fino ad ora, a contribuire alla leadership in campionato. Pur senza interventi di calciomercato e limitandosi ad inserire in prima squadra alcuni giovani delle giovanili (ieri Ricardo Kishna è partito titolare nel tridente), gli ajacidi hanno il secondo miglior attacco, grazie ai 56 goal con 16 giocatori diversi (18, se contiamo anche Eriksen ed Hoesen) pur senza avere un vero e proprio bomber e sentono, finalmente, la sicurezza dell'avere un portiere affidabile ed una linea difensiva giovane ma solida, almeno stando a quanto mostrato in campionato.
Il secondo fattore che c'è da rilevare riguarda, invece, il Feyenoord: i Rotterdammers di Koeman sembrano la squadra eternamente destinata a fare il salto di qualità, ma al contempo mai capace di farlo. Anche quest'anno, con una rosa completa ed un cannoniere di razza come Graziano Pellè, capace di spostare gli equilibri in ogni gara, è mancato troppo spesso l'affondo necessario a vincere alcune partite e così, partita dopo partita, il gap con l'Ajax è andato aumentando.



Sin dal primo minuto della gara di ieri, la squadra di Koeman ha dato l'impressione di poter vincere la partita, mettendo a tratti sotto l'Ajax, costretto a dover fare i conti con l'aggressività dei padroni di casa.
Sospinti dal solito, caldissimo, tifo del De Kuip, i giocatori del Feyenoord provano a mettere subito sotto l'Ajax, il quale si difende disordinatamente ma con efficacia. Ne risulta un inizio di gara combattuto ma non certo spettacolare.
Il primo brivido lo regala l'uomo più atteso: Graziano Pellè, al 22', sfrutta un assist sporco di Immers e conclude a botta sicura verso la porta di Cillessen, che si oppone col braccio, mandando la palla in corner. 
La partita è, come detto, sentitissima dai ventidue uomini in campo, restii come non mai a tirare indietro la gamba nei contrasti. Proprio in occasione di uno scontro (fortuito, a dire il vero) con Schaken, Moisander si ferisce alla tempia ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per alcuni minuti, dovendo farsi medicare. In vista della temporanea assenza del centrale di difesa finlandese, la linea difensiva dell'Ajax si disunisce e così il capitano del Feyenoord sfrutta un cross dalla trequarti di Martins Indi e, con un perfetto terzo tempo, impatta il pallone di testa, spedendolo alle spalle di Cillessen. 
Il De Kuip esplode di gioia per il momentaneo vantaggio del Feyenoord sull'Ajax, che pochi minuti dopo perde anche Bojan, infortunatosi alla coscia. 
Al posto dell'ex Barcellona entra Sigthòrsson, costretto a defilarsi sull'esterno, ruolo in cui non sa calarsi a meraviglia. L'islandese, infatti, è un uomo d'area di rigore, così come dimostrato all'ultimo minuto del primo tempo, quando di prima intenzione, da meno di un metro, corregge in rete il pallone messo in mezzo da un ottimo Kishna. Pareggio Ajax e tutto da rifare per il Feyenoord, colpito a freddo proprio nel finale.



Lentamente, ma con costanza, l'Ajax cresce nel corso della ripresa, eclissando di conseguenza i padroni di casa. Già al 47' Klaassen va vicinissimo ad un goal da cineteca, colpendo il palo con l'esterno destro da una posizione impossibile.
Il Feyenoord reagisce più con interventi duri che con il gioco, riuscendo a rendersi pericoloso solo con Immers, che da posizione favorevole colpisce di testa, spedendo il pallone tra le braccia del portiere avversario. 
A venti minuti dal termine arriva l'episodio che decide la gara: Janmaat non si capisce con Mulder e manda in corner un pallone quasi innoquo. Dal calcio d'angolo che ne consegue, Moisander colpisce a botta sicura, vedendosi respingere il pallone (forse con un braccio?) da Clasie, ma è lestissimo Veltman a ribadire in rete, segnando il suo primo goal in Eredivisie.
Nervosismo e frustrazione prendono il sopravvento e nel giro di pochi minuti prima Pellè e poi il subentrato Te Vrede si rendono protagonisti di due brutti interventi su giocatori avversari, del tutto gratuiti ed antisportivi. 
Il tentato assalto finale del Feyenoord non sortisce effetti, riuscendo solo a spaventare l'Ajax all'ultimo secondo, quando Te Vrede manda alto di un soffio l'ultimo colpo di testa della partita.



Al fischio finale è irreale il clima in cui i giocatori dell'Ajax festeggiano la vittoria, scambiandosi pacche sulle spalle nel silenzio più assoluto dello stadio De Kuip, gremito ma ammutolito. Frank de Boer vede ora più vicino il quarto titolo consecutivo, mentre il Feyenoord può definirsi, salvo miracoli, fuori dalla corsa al primo posto, dovendo rincorrere Twente e Vitesse, avanti di 4 punti ed, al contempo, prestando attenzione al PSV, rinato grazie all'arrivo di Hiddink nel ruolo di aiutante di Cocu.

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